Turismo: Future Food Institute e la Pollica Digital Week

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura

Si parla di Turismo a Pollica,  in occasione degli Stati Generali del Turismo, durante la  manifestazione dedicata all’educazione e all’innovazione digitale al servizio della rigenerazione culturale, sociale ed economica del territorio, in corso da oggi  fino al 31 marzo nel Castello dei Principi Capano di Pollica (Salerno).

Sara Roversi, presidente Future Food Institute, durante la Pollica Digital Week, afferma: “Vogliamo fare turismo coinvolgendo la nostra comunità è il pilastro che rappresenta l’identità. Per noi è un elemento fondamentale. Digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale: le sfide del Pnrr ci impongono di affrontare una vera e propria transizione culturale, e di acquisire nuove competenze nel settore digitale, potente mezzo, inclusivo e partecipativo, per avvicinarci al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e dell’Agenda 2030, promuovendo uno sviluppo che non solo sia sostenibile, ma in grado di promuovere una vera e propria rigenerazione partecipata ed integrale dei territori e delle comunità”. 

La Pollica Digital Week è organizzata da Future Food Instute in collaborazione con il Comune di Pollica, partner dell’iniziativa sono Fondazione Italia Digitale, Pa Social, Europe Direct Salerno, IgersItalia, Adnkronos e Rinnovabili.it.

ad aprile l’evento oggi Ministro del Turismo Massimo Garavaglia afferma: “Abbiamo avviato un percorso con le Regioni per la ridefinizione del Piano Strategico del Turismo. Bisogna ripartire e dobbiamo darci obiettivi chiari, certi, perché dobbiamo adeguarci al contesto che è cambiato. La sostenibilità è una delle linee guida del nuovo turismo. In Italia abbiamo circa 2mila piazzole di qualità non proprio eccelsa. Il benchmark è la Francia, ne ha 4mila e di qualità buona, se non ottima. Risultato: i turisti del Nord Europa preferiscono Francia e Spagna all’Italia. Noi cofinanziamo con le Regioni la realizzazione di mille piazzole di qualità per andare nell’ottica di sviluppare un mercato che va nell’ottica della sostenibilità, dell’open air, di un turismo che cambia. Un’altra azione, con il cofinanziamento delle Regioni, prevede lo sviluppo della rete dei treni storici. Quando tornerà il problema dell’overtourism noi ci ritroveremo con la necessità di distribuire i flussi turistici. Il treno storico va in questa direzione”.

 

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