Secondo uno studio inglese che ha conquistato i media, la capienza dei contenitori del vino incide sui consumi: bottiglie e bicchieri più piccoli consentono ai consumatori di bere meno, sia per l’alimentazione, le scelte legate alla salute o semplicemente perché hanno deciso da tempo di seguire un regime più restrittivo.
Meglio poco e buono che tanto e che danneggia la salute
Forse, tornati in città dopo gli eccessi del periodo estivo, la riduzione dell’alcol può diventare un punto dolente.
Tuttavia, resistere a un secondo bicchiere di ottimo vino non è sempre facile. Allora come lo fai? Uno studio britannico pubblicato sulla rivista Addiction suggerisce un piccolo trucco che sembra funzionare: sostituire le classiche bottiglie di vino da 750 ml con bottiglie più piccole e bere con bicchieri più piccoli.
Lo studio britannico che conquista i salutisti
A 260 famiglie britanniche partecipanti allo studio è stato chiesto di sviluppare nuove abitudini per 14 giorni: il loro consumo abituale di vino era di circa due bottiglie a settimana. Il gruppo è stato diviso in due sottogruppi, al primo è stato chiesto di continuare con le abitudini stabilite, al secondo è stato chiesto di acquistare bottiglie da 375 ml. Non solo, ad alcuni partecipanti è stato anche chiesto di utilizzare tazze più piccole da 350 ml o anche tazze più piccole da 290 ml.
Dopo due settimane, i ricercatori hanno scoperto che coloro che erano costretti a usare bottiglie più piccole bevevano meno del solito per bicchiere di vino. Risultati ancora più significativi sono stati osservati per coloro che hanno utilizzato bicchieri più piccoli: hanno bevuto il 6,5% in meno, o 1,7 porzioni in meno, in 14 giorni.
Anche nel caso del vino il contenuto viene contagiato dal contenitore in un equilibrio di “ricerca” tra gusto e salute che ha come premio “il poter assaporare senza danneggiare”.