USA e Regno Unito siglano un accordo storico sull’Intelligenza Artificiale

Di Stefano Trevisan 2 minuti di lettura
Intelligenza Artificiale

In una mossa senza precedenti, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno stabilito un nuovo standard per la cooperazione internazionale nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA), firmando un accordo che mira a condividere risorse e conoscenze per testare e valutare i rischi associati ai nuovi modelli di IA. Questo accordo bilaterale, il primo nel suo genere, segna una tappa fondamentale nella regolamentazione globale dell’IA.

Una partnership strategica

Il Financial Times riporta che l’accordo è stato siglato ieri a Washington dalla ministra della scienza britannica Michelle Donelan e dal segretario al commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo. L’obiettivo primario è quello di creare un framework condiviso tra le due nazioni per affrontare le sfide poste dall’evoluzione rapida dell’IA, compresi potenziali utilizzi malevoli come attacchi informatici e la progettazione di armi biologiche.

Obiettivi e implementazione

Il cuore dell’accordo si focalizza sulla sicurezza dell’IA, con i due Paesi che si impegnano a scambiarsi competenze tecniche, informazioni, e talenti in questo campo. Questa collaborazione sarà particolarmente centrata sul nuovo Istituto per la sicurezza dell’IA (AISI) del Regno Unito, istituito a novembre, e sul suo omologo statunitense, che deve ancora iniziare le sue attività.

Tra gli obiettivi principali c’è lo scambio di ricercatori e lo sviluppo congiunto di metodologie per la valutazione indipendente dei modelli di IA privati, come quelli creati da aziende leader del settore quali OpenAI e Google.

Un modello di collaborazione preesistente

L’accordo tra USA e Regno Unito prende ispirazione dalla storica partnership tra il Government Communications Headquarters (GCHQ) britannico e la National Security Agency (NSA) statunitense, enti che collaborano strettamente su questioni di intelligence e sicurezza.

Questa nuova intesa sull’IA promette di essere altrettanto significativa, stabilendo un modello di cooperazione strategica che potrebbe influenzare positivamente la regolamentazione globale dell’intelligenza artificiale.

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