(Money.it) Si chiameranno Assegno di inclusione e Strumento di attivazione e saranno gli strumenti che dal 1° settembre 2023 e dal 1° gennaio 2024 sostituiranno definitivamente il Reddito di cittadinanza. Il governo Meloni sta per approvarli con il nuovo decreto lavoro che dovrebbe avere il via libera il 1° maggio, in occasione della festa dei lavoratori e delle lavoratrici.
In questo modo l’esecutivo vuole tenere fede alla promessa fatta di smantellare il Reddito di cittadinanza e creare due nuovi strumenti di contrasto alla povertà. Quest’ultimi, però, a differenza di quanto promesso da diversi esponenti di Fratelli d’Italia nei mesi scorsi, avranno un importo meno corposo anche nel caso di famiglie con fragili, disabili o minori.
Addio al Reddito di cittadinanza, quanto varrà l’Assegno di inclusione
Secondo l’ultima bozza del decreto il nuovo Assegno di inclusione, valido dal 1° gennaio 2024 (quando non esisterà più il Reddito), potrà essere chiesto solo dalle famiglie nelle quali ci sono componenti disabili, minori o over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese, moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2 (2,3 nel caso di disabili gravi).
La scala comunque, cambia, e vale uno per il primo componente e poi solo 0,5 per ogni altri con disabilità, 0,4 per chi è over 60 o ha carichi di cura, 0,15 per i bambini fino a due anni e 0,10 per g
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