(Money.it) Si avvicina per i dipendenti pubblici la data del 1° agosto 2023, quando dall’Inps dovrebbero arrivare le prime bozze di proposta contrattuale per quanto riguarda la domanda di anticipo della liquidazione (Tfs o Tfr a seconda dei casi) con tasso agevolato.
Una possibilità annunciato dall’Inps in pompa magna, in quanto avrebbe permesso ai dipendenti pubblici di ottenere tutto o una parte del Tfs-Tfr maturato con largo anticipo rispetto alle tempistiche solitamente previste (che tra l’altro di recente sono state riconosciute come incostituzionali) e con un tasso d’interesse molto più basso rispetto a quello previsto dalle banche.
Le domande sono state inviate a partire dal 1° febbraio scorso, per quello che potrebbe essere stato un vero e proprio click day visto che le limitate risorse a disposizione (300 milioni di euro) saranno assegnate in base all’ordine cronologico di presentazione.
Tuttavia, a oggi lo strumento non sembra essere partito visto che secondo le testimonianze raccolte dalla redazione di Money.it non sono ancora arrivati i primi esiti.
Anticipo del Tfs e Tfr dipendenti pubblici, perché è importante la data del 1 agosto?
Quello che doveva essere uno strumento nato per anticipare l’erogazione della liquidazione di fine rapporto per i dipendenti pubblici (che ricordiamo in alcuni casi devono aspettare più di 2 anni per ricevere la prima tranche da 50 mila euro
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