Germania meno ottimista del resto d’Europa sul gas russo

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Wall Street

Christian Lindner più realista rispetto agli altri europei sulla possibilità di essere indipendenti dal gas russo

Mentre il resto d’Europa sembra pronto a puntare il dito e a tagliare subito i cordono che ci rendono dipendenti dal gas russo, è la Germania a essere maggiormente realista e a soffermarsi sulle decisione da prendere. Un’ottima ricostruzione è stata fatta dal ministro tedesco Christian Lindner che invita tutti a fare un distinguo tra le diverse importazioni energetiche che l’Europa fa dalla terra di Putin.  E mentre la Russia si concentra sui prossimi passi bellici il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, a margine dell’Eurogruppo a Lussemburgo, parlando delle nuove sanzioni che l’Ue intende adottare contro Mosca per la guerra in Ucraina afferma:  “Vogliamo essere meno dipendenti dalle importazioni di energia dalla Russia in poco tempo: la Germania sosterrà ulteriori sanzioni, dobbiamo fare più pressione su Putin e tagliare i legami economici, ma al momento non è possibile tagliare il gas”. Lo dice il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, a margine dell’Eurogruppo a Lussemburgo, parlando delle nuove sanzioni che l’Ue intende adottare contro Mosca per la guerra in Ucraina. “Serve un po’ di tempo: dobbiamo distinguere tra petrolio, carbone e gas al momento”.

E mentre l’opinione pubblica si concentra sui fatti di Bucha, la Germania pensa ad una realistica organizzazione per approcci energetici differenti. Intanto di diverso avviso, sempre in Germania, è il la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. Il governo tedesco infatti ha dichiarato “persona non grata” 40 diplomatici russi, questo è un atto che equivale all’espulsione dal Paese. Lo

Annalena Baerbock h aaffermato che  “membri dell’ambasciata russa espulsi hanno lavorato ogni giorno qui in Germania contro la nostra libertà, contro la coesione della nostra società. Non lo tollereremo più”. La decisione è stata ratificata  all’ambasciatore russo, Sergei Nethayev, che è stato convocato al ministero degli Esteri, ha precisato Baerbock, secondo cui i 40 colpiti dal provvedimento, ritenuti membri dei servizi di intelligence russi, hanno cinque giorni per lasciare la Germania.

 

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