La vera ricchezza dell’Italia è la Silver economy destinata ad aumentare e non a regredire

Di Antonia De La Vega
pensionati

L’anno definita Silver Economy e riguarda un target di persone che in Italia tende solo ad aumentare ovvero gli anziani. Gli over 65 infatti contribuiscono al  il 20-30% del PIL nel Belpaese e non solo dell’intero globo  e rappresentano un valore stimabile tra i 323,5 e i 500 miliardi di euro: Non sono più un target importante per i servizi sociali e sanitari ma hanno un’ottima attitudine al consumo

Secondo Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali: “Gli over 65rappresentano  un patrimonio umano su cui investire, anche in considerazione del fatto che nei prossimi 20-30 anni gli ultra 65enni saranno in forte aumento. Il sistema si sta rendendo conto del potenziale di questa platea, non solo sempre più numerosa ma anche ricca e con una forte attitudine al consumo. Quella degli over 65 è una patrimonializzazione importante, capace di resistere anche agli effetti della pandemia di COVID, e che, nei prossimi 20/25 anni, verrà in parte destinata ad ampliare i volumi dei consumi dei Silver e in altra parte trasferita a figli o parenti oggi over 40, incrementando ulteriormente il valore complessivo della Silver Economy del nostro Paese».

La pandemia e la crisi economica li hanno infatti resi un target ambito per molte società e mentre gli over 50 si sono impoveriti  sia dal punto di vista economico sia da quello psicologico (soprattutto le donne nella  fascia di età fra i 50-65 anni e i residenti al Sud), sembra non aver avuto un impatto minore per gli over 65. Questa fascia di età pur avendo  ridotto la propria socialità, è riuscita bene nella gestione il proprio  patrimonio mobiliare e immobiliare, adeguandosi a tecnologia e acquisti online e maturando nuove abitudini di consumo. Il soggetto tipo nel target della Silver Economy  spende senz’altro in beni e servizi riguardanti cura della persona e salute, ma anche in ambito ricreativo (viaggi, turismo, tempo libero, strutture ricettive o di ristorazione). Fa però un limitato  ricorso a forme di assistenza sanitaria integrativa e si preoccupa del futuro soprattutto in termini di assistenza.

 

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