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La domanda di materie prime in Cina è in piena espansione secondo gli analisti di Goldman Sachs. Uno studio realizzato dalla banca d’investimento americana ha messo in luce come la richiesta di alcuni beni sia cresciuta a tassi robusti nell’ultimo anno, con la domanda di rame che è aumentata dell’8%, quella del minerale di ferro del 7% e quella di petrolio del 6%. Questi numeri hanno superato le aspettative degli analisti della banca per l’intero anno e sono dovuti a fattori come “la forte crescita dell’economia verde e il completamento dei progetti immobiliari”.
Tutto ciò in un contesto in cui l’economia cinese fatica a rialzarsi dopo la riapertura post-Covid. Gli economisti sono rimasti delusi dai dati economici del Dragone nel 2023 e hanno abbassato le aspettative per quest’anno e per il prossimo.
A sostenere la domanda di materie prime c’è anche la politica monetaria della People’s Bank of China, che sta cercando di foraggiare l’economia attraverso un maggiore accomodamento. Per Hao Hong, economista di Grow Investment “le materie prime rispondono all’espansione monetaria della PBoC mentre il mercato azionario deve ancora trovare il fondo. C’è un grande divisione tra le due classi di attività”.
Materie prime: Goldman Sachs, domanda in aumento per rame e alluminio
Goldman Sachs osserva nel rapporto che la transizione verde rappresenta una forza significativa nella domanda di materie prime, soprattutto quelle come il rame, strettamente correlate al trend. La corsa al rame verde cinese è soprattutto da ascrivere alle installazioni di pannelli solari onshore che nel solo 2023 hanno raggiunto il livello di tutte le installazioni degli anni precedentie.
Secondo il Global Energy Monitor di giugno la capacità solare operativa della Cina ha raggiunto i 228 GW, più di quella di tutto il resto del mondo messa insieme. Goldman afferma che la domanda di rame verde si è incrementata del 71% su base annua. In un altro rapporto datato il 25 agosto, la banca USA aveva messo in evidenza come la domanda di rame verde fosse cresciuta del 130% da inizio anno grazie all’aumento delle richieste legate al solare.
Anche l’alluminio ha registrato un miglioramento considerevole sul fronte della domanda. Goldman Sachs lo attribuisce alla ripresa del settore manifatturiero cinese che sta stimolando la richiesta di metalli di base. Per gli analisti rame e alluminio saranno ancora molto richiesti il prossimo anno in quanto “gli attuali driver positivi” proseguiranno.
E il petrolio?
Discorso diverso per il petrolio, la cui domanda è aumentata sulla scia di una rapida ripresa dei trasporti “sostenuta da una mobilità interna record e dai dati positivi sui voli nazionali” affermano gli analisti di Goldman Sachs. Tuttavia, la banca d’affari teme che un calo potrebbe essere all’orizzonte: “Ci aspettiamo che la crescita rallenti significativamente l’anno prossimo”.
Per inciso, la domanda di petrolio cinese è la principale preoccupazione dell’OPEC+, che teme un rallentamento della domanda dovuto allo scarso slancio dell’economia dell’ex-Impero Celeste. Per questo motivo l’organizzazione ha deciso quest’anno di tagliare le forniture di greggio al fine di equi
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