(QuiFinanza.it) Tra le varie tipologie di finanziamenti ipotecari, le banche concedono anche il cosiddetto mutuo ristrutturazione. Lo scopo di questo particolare prodotto è quello di finanziare gli interventi di efficienza energetica o di riqualificazione dell’immobile che è necessario effettuare. Qualsiasi abitazione, nel corso degli anni, è soggetta all’usura: i lavori per effettuare eventuali interventi non sono sempre economici. Questi tipi di mutui sono nati proprio per venire incontro alle persone che vogliano ristrutturare casa.
I contribuenti che hanno intenzione di accedere al mutuo ristrutturazione, oltre alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa per gli interventi edilizi, possono godere delle agevolazioni previste per chi sottoscrive un mutuo. È possibile, infatti, detrarre dall’Irpef gli interessi passivi ed i relativi oneri accessori, che devono necessariamente essere pagati sui mutui stipulati per la ristrutturazione di un immobile o per la costruzione dell’abitazione principale.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda, che un lettore di QuiFinanza ci rivolge: è possibile sottoscrivere un mutuo ristrutturazione nella casa del convivente? Com’è necessario muoversi per effettuare tutto nella maniera più corretta?
Mutuo ristrutturazione: ecco come funziona
Come funziona nel dettaglio il mutuo ristrutturazione? Questo tipo di prodotto risulta essere il classico finanziamento ipotecario, il cui scopo non è l’acquisto di un immobile, ma la sua riqualificazione. Permette ai mutuatari di portare in detrazione il 19% degli interessi pagati, che devono essere indicati all’interno della dichiarazione dei redditi. L’importo massimo sui quali è possibile calcolare la detrazione è pari a 2.582,25 euro.
Che cosa si intende per ristrutturazione o per costruzione? All’interno di queste due definizioni rientrano gli interventi che vengono realizzati in conformità ad un provvedimento comunale, attraverso il quale sia stata autorizzata una nuova costruzione o eventuali interventi di ristrutturazione edilizia, indicati all’interno dell’articolo 3, comma 1 del Dpr 380/2001 che sono “rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e r
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