Alla morte di un genitore, i figli possono avere diritto a percepire la sua pensione di reversibilità, insieme al coniuge superstite. Questo sostegno economico è messo a disposizione dall’INPS ai sopravvissuti di un lavoratore dipendente o autonomo. Ma quali sono le condizioni per ottenere questo beneficio?
Pensione di reversibilità: quando spetta al figlio minorenne
I figli minorenni hanno sempre diritto alla pensione di reversibilità, ma cosa succede una volta superata la maggiore età? In questi casi, il figlio maggiorenne può continuare a percepire l’assegno se è uno studente fino ai 21 anni (o 26 se universitario) e se risulta essere a carico del genitore defunto.
Pensione di reversibilità al figlio con invalidità
La pensione di reversibilità può andare anche ai figli con disabilità, purché dipendenti economicamente dal genitore fino alla sua morte e inabili al lavoro in maniera totale e permanente. Questo diritto vale anche per i nipoti maggiorenni inabili al lavoro e dipendenti economicamente dai nonni.
Percentuale spettante a coniuge e figli
La percentuale dell’assegno INPS dipende dalla situazione specifica:
– 60% per il solo coniuge
– 80% se la pensione va al coniuge e a un figlio
– 100% se oltre al coniuge possono ottenerla anche 2 o più figli
In caso di invalidità del genitore dopo la sua morte, il diritto alla pensione di reversibilità non sussiste.