(BorsaeFinanza.it)
La previdenza è un tasto dolente da molti decenni per l’Italia tra riforme, controriforme, tagli, allungamento della vita contributiva. Un campo minato in cui si devono muovere i lavoratori italiani per sapere a quanto ammonterà, alla fine, il loro assegno pensionistico. Il quale sarà di sicuro solo una frazione del loro ultimo stipendio. È questa, infatti, l’unica sicurezza della previdenza italiana che si colloca al 28 posto nel Global Retirement Index elaborato da Natixis Investment Managers con il supporto di CoreData Research.
Previdenza in Italia: le buone e le cattive notizie
La buona notizia è che l’Italia entra nella top 30 globale dell’indice elaborato da Natixis e CoreData Research. A spingere la sicurezza della previdenza in Italia (è questa quella che l’indice vuole misurare) sono i passi avanti nelle classifiche speciali su qualità della vita e salute. Ad appesantirla, invece, ci sono i sottoindici benessere materiale e finanza. Verrebbe da dire, meno male che abitiamo in Italia dove la qualità della vita è elevata non fosse altro che per le condizioni climatiche e paesaggistiche.
La cattiva notizia è che l’Italia non può certo vantarsi della 28° posizione che l’indice le attribuisce nel 2023 (su rilevazioni 2022), visto che davanti a lei si collocano la Slovacchia e l’Estonia mentre i più diretti “competitor” europei veleggiano in nona posizione (Germania) e ventitreesima posizione (Francia), mentre la Spagna è relegata al 37° posto. Quali sono gli elementi che hanno contribuito a far guadagnare alla previdenza in Italia tre posizioni rispetto alla classifica 2022?
- Qualità della vita: per il secondo anno consecutivo, l’Italia si colloca al 20° posto nella classifica della qualità della vita, registrando miglioramenti nel settore dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, dove guadagna tre posizioni salendo all’11° posto. È migliorata anche la qualità dell’aria con l’Italia che occupa il 24° dal 26° posto del 2022. Gli italiani, tuttavia, sembrano essere un po’ meno felici che in passato (al 27° dal 24°) mentre il territorio perde in biodiversità e habitat (24° dal 21°).
- Nel sottoindice della Salute l’Italia perde una posizione nel 2023 e si posiziona ventunesima a causa di un calo dell’aspettativa di vita, fattore su cui l’Italia è uscita dalla top 10 scivolando dal 6° posto nel 2022 all’11°. Ciò è probabilmente attribuibile all’impatto della pandemia che ha colpito duramente il paese. Le classifiche relative alla spesa sanitaria pro capite e alla spesa sanitaria assicurata rimangono invariate, rispettivamente al 22° e al 27° posto.
- L’Italia rimane nelle posizioni più basse (35°) per quanto riguarda la classifica del Benessere materiale anche se il punteggio è aumentato di tre punti percentuali. Stabile il posizionamento riferito all’uguaglianza di reddito (26°) mentre quella del reddito pro-capite migliora dal 22° al 20° posto. L’Italia rimane negli ultimi 10 posti per quanto riguarda il fronte della disoccupazione.
- Nel sottoindice Finanza, l’Italia mantiene lo stesso punteggio dell’anno scorso, ma vede la sua posizione scendere dal 35° al 40° posto, quattro sole posizioni dal fondo della classifica. Il calo più forte lo registra l’indicatore di inflazione su cui perde 27. Miglioramenti sono stati registrati sui tassi di interesse (14° posizione da 16°), le sofferenze bancarie (36° dal 39°), governance (34° dal 35°) e l’indebitamento pubblico (41° dal 42°).
Le sfide per la sicurezza previdenziale
Il tema previdenziale viene vissuto dagli italiani peggio di quanto appaia dalla ricerca. In parte a causa di uno scenario economico in cui l’Italia è destinata a tornare a una crescita dello “zero virgola”, in parte a causa dell’elevato indebitamento pubblico che costringe il governo a tagliare il welfare state, e in parte perché tanti non si rendono conto di quante e quali saranno le necessità finanziarie nel momento del pensionamento. In particolare sono cinque le sfide principali per la sicure
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