(Money.it) Nella riunione della Bce del 27 luglio c’è stata anche una mossa a sorpresa: la scelta di smettere di pagare le banche per il denaro che sono tenute a tenere presso l’istituto come riserva minima.
Questa decisione potrebbe tagliare miliardi dal reddito da interessi degli istituti di credito. Il pagamento era finora legato al tasso di deposito, che è stato portato al 3,5% il 21 giugno (e ora al 3,75%). La Bce ha quindi interrotto tale collegamento con la decisione di luglio, annunciando una modifica che entrerà in vigore il 20 settembre.
I titoli bancari europei hanno invertito i guadagni dopo la decisione. Deutsche Bank ha visto uno dei cali più ripidi, scendendo fino al 4,7%. Ieri l’istituto di credito tedesco ha fornito prospettive ottimistiche sul reddito da interessi quando ha presentato i risultati del secondo trimestre.
Cosa ha deciso la Bce e cosa cambierà per le banche dell’Eurozona? I dettagli.
Banche europee: la Bce cambia rotta sulle riserve minime. Cosa significa?
Il comunicato della Banca centrale europea diramato dai canali ufficiali ieri pomeriggio è chiaro:
“Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso oggi di fissare allo 0% la remunerazione delle riserve minime. La modifica entrerà in vigore dall’inizio del periodo di mantenimento della riserva a partire dal 20 settembre 2023.”
Il cambiamento è evidente nella strategia dell’Eurotower. C’è da precisare che tali riserve sono i saldi di riserva che gli enti creditizi sono tenuti a detenere presso la loro banca centrale nazionale dell’Eurosistema in media per un periodo di manteniment
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