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In Italia, stando ai numeri rilevati da Motus-E, si contano 45.210 punti di ricarica e 24.942 colonnine per auto elettriche. Le location accessibili al pubblico arrivano a quota 16.557. Nel primo semestre del 2023, l’infrastruttura è cresciuta con l’attivazione di 4.037 nuovi punti. L’obiettivo per il futuro immediato è garantire omogeneità sull’intero territorio nazionale per tutti gli italiani, da centri urbani, province e superstrade alle ricariche domestiche. A questo scopo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato 80 milioni di euro in incentivi per favorire l’installazione privata.
Colonnine auto elettriche: installazione e costo
Per installare un impianto di ricarica domestico in casa o in una villa monofamiliare, non è necessaria un’autorizzazione specifica: non ci vogliono permessi particolari del comune di residenza e dal gestore di rete. Occorre semplicemente valutare le offerte sul mercato, contattare l’azienda che si occupa delle colonnine e si reputa migliore. Un tecnico specializzato procede a un sopralluogo, individua la posizione ideale per il dispositivo e nel caso in cui non ci siano lavori da realizzare, procede all’installazione della stazione collegandola al contatore esistente. Naturalmente il tipo di colonnina dipenderà dalle specifiche dell’abitazione, dall’auto da ricaricare e dalle abitudini di consumo del cliente.
Il discorso è diverso per i condomini. In questi contesti, occorre innanzitutto rispettare la normativa di sicurezza sugli impianti elettrici; in secondo luogo il procedimento cambia se il punto di ricarica deve essere posizionato in uno spazio privato dell’edificio per uso personale o in una parte comune. Per la colonnina nel box auto di proprietà, non sono necessarie autorizzazioni; per la stazione nel parcheggio condominiale, nel piazzale o in giardino, è obbligatorio rivolgersi all’amministratore di condominio, far convocare un’assemblea e ricevere il consenso della maggioranza dei partecipanti che rappresenti almeno la metà del valore dell’edificio. Le spese sono a carico esclusivamente dei condomini in possesso di auto elettriche. Se l’assemblea vota contro l’installazione comune, la stazione può essere installata a spese del singolo richiedente, nel rispetto di integrità, sicurezza e decoro delle parti comuni del condominio.
Il costo per l’installazione di una stazione in casa, in condominio o in azienda varia in base ai lavori di adeguamento da eseguire, al tipo di stazione scelta e alla potenza erogata dalla colonnina. L’opzione più economica è la wallbox domestica, l’impianto a parete che serve un unico veicolo ed eroga una potenza da 3 a 7,4 kW. Le colonnine elettriche a due prese ricaricano più auto e le potenze partono da 3 kW: le più diffuse sono quelle da 7 kW e da 22 kW. Gli impianti fino a 22 kW che si interfacciano col caricatore di bordo sono detti a bassa potenza, quelli superiori a 22 kW (fino a 350 kW) che utilizzano corrente continua (senza dipendere dal caricatore di bordo) sono i fast e gli ultra-veloci.
In media, la wallbox ha un costo tra i 1.000 e i 1.500 euro; le colonnine a bassa potenza con due punti di ricarica tra i 2.000 e i 4.000 euro; le stazioni fast tra i 12.000 e i 20.000 euro e le ultra-veloci tra i 25.000 e gli 80.000 euro. A parità di potenza, il prezzo finale è legato alla componentistica necessaria per l’interfaccia utente (da tipo di display e disponibilità delle app di controllo alle tecnologie RFID e NFC) e soprattutto all’abbonamento (o al pay-per-use) che il proprietario sottoscrive con i principali player in Italia. Ad oggi quelli sul mercato sono A2A, Acea e-mobility, Be Charge di Plenitude, Duferco Energia, Enel X Way, Ionity e Tesla Supercharger.
Gli incentivi per le colonnine auto elettriche
Per incoraggiare i proprietari di auto elettriche a dotarsi di un impianto di ricarica domestica, sono previsti diversi incentivi pubblici. Il MIMIT fa sapere che le risorse per il 2022-2023 sono pari a 80 milioni di euro: il primo bonus per l’acquisto e la posa delle colonnine è riservato a privati (persone fisiche) e condomini. La presentazione delle domande si articola in due fasi:
- dal 19 ottobre al 2 novembre per le installazioni effettuate nel 2022 (esclusivamente nel periodo dal 4 ottobre al 31 dicembre);
- un periodo successivo (comunicato dal Ministero sui suoi canali) per le installazioni effettuate nel 2023.
I contributi coprono l’80% del prezzo di acquisto e posa delle stazioni di ricarica, con un limite massimo di 1.500 euro per i privati e fino a 8.000 euro per le parti comuni degli edifici condominiali. Le domande sono ammesse all’incentivo secondo l’ordine cronologico di presentazione: il contributo viene accreditato entro 90 giorni dalla data di chiusura dello sportello
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