(BorsaeFinanza.it)
Stando ai numeri di Banca d’Italia e FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani, sono 3,5 milioni le famiglie italiane che hanno un mutuo, pari al 13,6% del totale. Cifre importanti, che sollecitano un aumento di consapevolezza da parte degli utenti alle prese con la richiesta di un prestito. Il PIES è uno dei documenti informativi che servono proprio a tutelare i consumatori nell’accesso ai finanziamenti. Ma cosa significa nello specifico questo acronimo, a cosa serve e come leggerlo?
PIES mutuo: a cosa serve di preciso
Insieme al modulo SECCI, il PIES è uno dei documenti più importanti quando si decide di sottoscrivere un mutuo. La sigla sta per prospetto informativo europeo standardizzato. In sostanza, si tratta di un foglio informativo da richiedere a banca, finanziaria o qualsiasi operatore di prodotti finanziari e leggere attentamente prima di siglare il contratto. Letto il foglio informativo e a conoscenza dell’offerta dell’istituto, il consumatore fornisce le informazioni sulle proprie esigenze e preferenze e sulla propria situazione finanziaria. A quel punto, la banca consegna tempestivamente e in tempo utile al cliente il prospetto.
L’obiettivo del PIES è fornire al consumatore un’informativa personalizzata relativa al prodotto individuato. Nel documento, il cliente trova tutti gli elementi del mutuo per confrontare le diverse offerte di credito presenti sul mercato, valutarne gli effetti ed essere in grado di prendere una decisione informata e consapevole sul da farsi. Naturalmente l’offerta è vincolante soltanto per l’istituto ma non per il consumatore, che ha diritto a un periodo di riflessione di almeno una settimana (da quando riceve l’offerta) e può accettarla in qualsiasi momento. La bozza non impegna in alcun modo le parti alla conclusione del contratto.
Il PIES serve come strumento comparativo per conoscere il mercato dei mutui, fare analogie e differenze tra proposte diverse e individuare l’offerta più in linea con le proprie esigenze. Non a caso il prospetto è dato subito (e gratis) al consumatore dopo che ha fornito all’intermediario tutti i suoi dati su necessità e situazione finanziaria. In questo modo, confrontando le informazioni essenziali tra i moduli PIES di diverse banche, è possibile comprendere quale mutuo è più vantaggioso (o meno) in quel determinato momento.
Il prospetto informativo, su supporto cartaceo o altro supporto durevole, deve essere consegnato obbligatoriamente prima della firma di un contratto di credito o di un’offerta a cui il cliente finirà per essere vincolato. Il documento, infatti, deve riportare sempre riportare la data di avvenuta consegna. Se al momento della firma, il contratto è diverso da quanto illustrato nel PIES, quello che non è indicato nel prospetto non è ritenuto valido (anche se inserito nel contratto) e la banca non ha alcun diritto di pretenderlo.
Il PIES, per quanto vincolante sia per il consumatore che per la banca anche a distanza di anni dalla sua emissione, non ha una scadenza fissa: ogni istituto di credito sceglie la durata massima che preferisce, purché la indichi chiaramente nel fascicolo. Sta alla banca, quindi, specificare nel documento quanto tempo vale il PIES. Nel suo modello ufficiale previsto in conformità con suo il provvedimento del 30 settembre 2016, Bankitalia specifica che le informazioni fornite dall’istituto sono valide fino alla data di scadenza indicata dal finanziatore, ad eccezione di quelle relative al tasso di interesse e agli altri costi che possono variare in linea con le condizioni di mercato.
Come leggere il PIES del mutuo
Il prospetto, unico per tutte le banche europee con l’introduzione della Direttiva 2014/17/UE (MCD, Mortgage Credit Directi
© Borsa e Finanza