Le nuove regole per le cessioni di metalli preziosi
La Legge di bilancio 2024 ha introdotto importanti novità per le cessioni di metalli preziosi effettuate dalle persone fisiche fuori dall’attività dell’impresa. In particolare, le modifiche normative riguardano le cessioni di metalli preziosi non lavorati e monete in metallo prezioso, escludendo invece gli oggetti in metallo prezioso lavorato, come i gioielli.
Definizione di metalli preziosi e imposta sostitutiva
Si considerano metalli preziosi l’oro, l’argento, il platino e le leghe contenenti più del 2% di questi metalli. Le cessioni di tali beni sono soggette a un’imposta sostitutiva del 26% sulla plusvalenza realizzata, calcolata come differenza tra il corrispettivo percepito e il costo o il valore di acquisto.
Le novità introdotte dalla Legge di bilancio 2024
Con l’entrata in vigore della Legge 213/2023, a partire dal 1 gennaio 2024, è stata eliminata la possibilità di determinare il reddito imponibile in modo forfetario nel caso in cui il contribuente non fosse in grado di documentare il costo o il valore di acquisto del bene ceduto. Prima, infatti, la plusvalenza poteva essere calcolata in misura forfetaria al 25% del corrispettivo percepito, ma ora, in mancanza di documentazione, l’imposta sostitutiva si calcola sull’intero corrispettivo.
Impatto sulle cessioni di metalli preziosi
Questa nuova misura è sicuramente più penalizzante per i privati che effettuano cessioni di metalli preziosi senza avere documentazione dettagliata sull’acquisto dei beni. La mancanza di un metodo forfetario di calcolo dell’imponibile potrebbe comportare una maggiore tassazione, anche in situazioni non elusive.
In conclusione, le novità introdotte dalla Legge di bilancio 2024 sulle cessioni di metalli preziosi comportano un cambiamento significativo nei criteri di determinazione della base imponibile e dell’imposta sostitutiva da versare. È importante per i privati che intendono effettuare dismissioni di metalli preziosi essere consapevoli di queste nuove regole per evitare possibili sanzioni fiscali