FinanzaNews24FinanzaNews24FinanzaNews24
  • Attualità
  • Economia
  • Mercati
    • Mercati italiani
    • Mercati americani
  • Investimenti
  • Fisco
  • Affari e Tecnologia
  • Lifestyle
Stai leggendo: Dopo Unicredit tocca a Intesa Sanpaolo-UBI: il caro prezzo che pagano i lavoratori
FinanzaNews24FinanzaNews24
Cerca
  • Attualità
  • Economia
  • Mercati
    • Mercati italiani
    • Mercati americani
  • Investimenti
  • Fisco
  • Affari e Tecnologia
  • Lifestyle
Seguici su
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Contatti
© FinanzaNews24 - Tutti i diritti riservati
Mercati italiani

Dopo Unicredit tocca a Intesa Sanpaolo-UBI: il caro prezzo che pagano i lavoratori

Di Redazione FinanzaNews24
martedì 17 Marzo 2020 - 11:58
4 minuti di lettura
Condividi
Wall Street
Condividi

Un’operazione a sorpresa quella di Intesa Sanpaolo, che ha deciso, senza alcun preavviso e spiazzando gli operatori bancari, di lanciare un’OPS su UBI Banca del valore di 4,86 miliardi di euro.

L’offerta non è stata concordata e valorizza UBI 4,86 miliardi di euro, con un premio del 27,6% rispetto ai valori di Borsa di venerdì scorso: per ogni 10 azioni UBI portate in adesione saranno corrisposte 17 azioni Intesa Sanpaolo di nuova emissione.

Perché Intesa Sanpaolo ha scelto UBI

“Vi abbiamo sorpreso lanciando un’offerta su UBI, è vero, ma era un’opportunità unica per creare una realtà europea ancora più forte. Un’operazione davvero storica per il nostro gruppo” ha commentato l’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina. L’Ops partirà a fine giugno 2020.

La scelta – ha detto – è caduta su UBI perché “è una banca solida, ben gestita, una piccola Intesa Sanpaolo”. Poi ha aggiunto che il rischio di esecuzione dell’operazione è “basso” e che i modelli di business e valori condivisi faciliteranno l’integrazione, e l’operazione “non avrà alcun costo per gli azionisti”.

“L’offerta non è amichevole nel senso tecnico del termine, ma non c’era modo di fare questa operazione in modo diverso”, ha spiegato Messina, auspicando una risposta positiva del management di UBI e mettendo in luce le qualità dell’ad Victor Massiah e della presidente Letizia Moratti.

Intesa Sanpaolo, la banca dei record

Intesa Sanpaolo è il maggiore gruppo bancario in Italia, con 11,8 milioni di clienti e circa 3.800 filiali. L’anno scorso ha fornito circa 58 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine.

Circa 48 miliardi sono stati erogati in Italia, di cui circa 38 miliardi a famiglie e piccole e medie imprese. Una cassaforte, potremmo dire, che nel 2019 ha registrato un utile netto di 4,2 miliardi di euro.

Cosa succederà ai dipendenti

Ma cosa cambia per i tantissimi dipendenti di UBI? Il piano di Ubi, durato appena qualche ora, aveva previsto 2mila esuberi, inclusi i circa 300 dipendenti dell’accordo sindacale del dicembre 2019, la chiusura di ben 175 filiali e una riduzione degli sportelli full cash del 35%.

Con la fusione di UBI e Intesa il benchmark dei sindacati per i piani industriali è invece di un’assunzione ogni due uscite. Di fronte alla fusioni si innescano, inevitabilmente, sovrapposizioni che quasi sempre generano altri esuberi. Tradotto, considerando anche i tagli in UniCredit, tutto ciò significa che dopo la fusione Intesa-Ubi in pochi mesi ci sarebbero 11mila bancari in uscita. Una discreta ecatombe dal punto di vista del lavoro.

Tuttavia, Messina ha assicurato che “il piano crea valore per tutti” e infatti sono in molti a reagire positivamente. L‘operazione Intesa Sanpaolo-Ubi porterà anche a 2.500 ingressi di giovani nel nuovo gruppo, grazie a un progetto per promuovere il cambio generazionale e sostenere l’occupazione. La manovra sarebbe sostenuta attraverso il Fondo per l’occupazione che viene alimentato dai bancari stessi, con una dote decisamente imponente.

Il piano dei sindacati bancari per rilanciare il lavoro

Proprio per prepararsi alla situazione drammatica generalizzata che si stava delineando, i sindacati bancari, con in testa la Fabi, avevano proposto un progetto per il rilancio dell’occupazione in banca già a inizio anno, facendo seguito anche al rinnovo del contratto collettivo nazionale con Abi, avvenuto da poco.

Tra le grandi novità dell’accordo di Natale 2019 c’è stato il superamento del salario di ingresso per i giovani, che non entreranno più in banca con una busta paga depotenziata, ma piena. Unica, magra, consolazione.

Articolo originale di Quifinanza.it.

Condividi questo articolo
Facebook Pinterest Whatsapp Whatsapp
Articolo precedente Wall Street Fuori dagli schemi: la risposta europea al coronavirus deve essere una soluzione, non più uno stigma
Articolo successivo Wall Street La banca centrale australiana taglia i tassi per lo scoppio

Recenti

Azioni per una pensione da ricchi
Qual è il salario ideale per garantirsi una pensione da 1.900 euro al mese? Scopri i fattori cruciali da tenere in considerazione
Investimenti
Settore Biotech
Biotecnologia: a Wall Street questi sono i 3 titoli da monitorare secondo gli esperti
Mercati americani
Apple iPhone
iOS 18: tra emoji generate dall’intelligenza artificiale e personalizzazione delle app tante novità
Affari e Tecnologia
Laurea
Riscatto laurea vs fondo pensione: qual è più conveniente? Cerchiamo di fare chiarezza
Investimenti
Energia solare
2 top player del settore energia solare a Wall Street che piacciono agli analisti
Mercati americani
FinanzaNews24FinanzaNews24
Seguici su
© 2025 FinanzaNews24 - Piazza Cordusio, 20123 - Milano
Riproduzione dei contenuti di proprietà riservata. Alcuni contenuti del sito, compreso testi e immagini, sono protetti dal copyright dei legittimi proprietari/autori che ne detengono i diritti esclusivi. Le immagini utilizzate, se non specificato diversamente, sono da considerarsi Royalty Free.
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Contatti
Go to mobile version