(BorsaeFinanza.it)
Il mese di ottobre ha consacrato il franco svizzero come una delle valute più in forma del G-10. La moneta elvetica ha guadagnato circa lo 0,5% sia nei confronti dell’euro che del dollaro, nonostante il biglietto verde abbia mostrato nuovamente una forza straordinaria. Ciò che ha condotto gli investitori verso il franco è stato soprattutto lo status della valuta come bene rifugio per eccellenza di cui gode nei momenti di grande turbolenza economica, finanziaria e geopolitica. I motivi per essere tesi non sono certamente mancati, con la guerra Israele-Hamas e le preoccupazioni sull’economia globale.
Tra l’altro, rispetto al passato, il franco svizzero ha avuto come alleato la Swiss National Bank, che da marzo 2022 a giugno 2023 ha attuato cinque rialzi consecutivi dei tassi d’interesse portandoli da -0,75% a 1,75%. Nell’ultima riunione di settembre, la Banca centrale si è presa una pausa e infatti la valuta ne ha risentito. Tuttavia, si può dire che l’istituto monetario è il primo ad aver raggiunto il target di inflazione tra i peer a livello mondiale. Domani saranno rilasciati i dati di ottobre dell’indice dei prezzi al consumo. Le previsioni sono per una crescita dell’1,8%, in leggero rialzo rispetto all’1,7% di settembre, ma comunque ben al di sotto dell’inflazione europea, britannica e statunitense.
Franco svizzero: ecco perché continuerà a rafforzarsi
Alcuni elementi fanno pensare che il rally del franco svizzero possa avvicinarsi alla conclusione, in quanto l’SNB potrebbe non avere più motivo per essere particolarmente aggressiva circa la sua politica monetaria. La componente valutaria dell’inflazione è stata abbattuta, come ha affermato la stessa Banca centrale. Quindi, difficilmente quest’ultima agirà sui cambi per dissipare i rischi inflazionistici, sebbene abbia affermato che continuerà a brandire gli acquisti di franchi come strumento per mettere un freno al carovita. Ne deriva che il ricorso al franco svizzero da parte degli investitori in teoria verrebbe meno sotto questo aspetto.
Rimane però a galla tutto il resto, determinato soprattutto dalle tensioni geopolitiche, con il rischio che un’escalation in Medio Oriente sfoci in una crisi economica globale. “Il mio mantra per molto tempo è stato: non scommettere contro il franco svizzero”, ha affermato Samuel Zief, responsabile della strategia valutaria globale presso J.P. Morgan Private Bank. “Abbiamo detto ai clienti che hanno un’esposizione svizzera di rimanere lunghi sul franco. Per coloro che hanno concentrato le esposizioni all’euro o al dollaro, il franco è stata una delle valute a cui abbiamo raccomandato di essere lunghi per diversificare questa posizione”.
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